10 Septembre 2017
La bici che vado a presentare purtroppo non è di mia proprietà, ma di un mio amico, che si è appassionato vedendo alcune delle mie.
Egli mi raccontava che aveva provato una vecchia Bianchi che nonostante l'età, aveva una pedalata molto fluida che non trovava in altre bici, pertanto ne voleva una anche lui.
Così abbiamo cominciato la ricerca di una Bianchi e su un annuncio di internet è apparso ciò che io chiamo "botta di culo": una Edoardo Bianchi super extra conservata del 1950 con freni interni e congiunzioni invisibili.
Insieme siamo andati nella zona di Milano e abbiamo conosciuto il proprietario che commercia bici d'epoca, persona molto competente e onesta, abbiamo concluso l'affare.
Alla bici mancavano le manopole, i pedali originali e il parafango posteriore in alluminio previsto solo per quel modello, infatti alcuni componenti erano in duralluminio per alleggerirne il peso.
Purtroppo il parafango in alluminio è molto raro e non si trova né nei mercatini, né dai venditori del settore e nemmeno su internet. Fortunatamente il mio amico ha trovato un modello più recente di Bianchi che montava il parafango in alluminio, ma senza alette e abbiamo pensato di utilizzarlo.
In fase di restauro, ho aperto i bordini del parafango e ho inserito le alette originali.
Il risultato è uguale all'originale e la bici nell'insieme è da catalogo:meriterebbe di essere iscritta nel registro storico.